A 20 anni dalla scomparsa, Nureyev l'intramontabile

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  1. ‚kitri
     
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    A 20 anni dalla scomparsa, Nureyev l'intramontabile


    Una mostra a San Francisco per ricordarlo


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    Era una serata di festa, eppure molti avevano le lacrime agli occhi, il 5 novembre di venti anni fa all’Opéra di Parigi. A Palais Garnier andava in scena la “Bayadera”. Ma soprattutto andava in scena l’addio al suo pubblico di Rudolf Nureyev. Ballerino carismatico, leggenda del secondo 900, coreografo, a lungo direttore del balletto parigino, Nureyev riceveva il suo ultimo applauso.

    Magrissimo. Il volto scheletrico, gli occhi incavati eppure ancora pieni di fuoco, la bocca atteggiata in un sorriso di ringraziamento che sembrava una smorfia di dolore. Elegantissimo. Con un frac nero e uno scialle rosso a decorazioni cachemire gettato su una spalla. Era apparso così Rudolf Nureyev sul palcoscenico quando, sorretto da due ballerini, era venuto a ringraziare il pubblico al termine del balletto di cui aveva firmato la coreografia. Un progetto, l’allestimento di “Bayadera”, che aveva sognato per anni e che riusciva a condurre in porto negli ultimi mesi di vita. Per uscire dalla quinta e raggiungere il centro del palcoscenico aveva chiesto che calassero il sipario, perché non si vedesse che non era più in grado di camminare da solo. Quando il sipario si è rialzato su quel viso martoriato dalla malattia, su quel corpo che in tempi neanche tanto lontani aveva trionfato proprio in quel teatro, tutto il pubblico si era alzato in piedi e compatto si era abbandonato ad un applauso fitto, affettuoso, interminabile.

    Nureyev sarebbe morto per complicazioni dell’Aids il 6 gennaio del 1993. Era nato nel 1938, l’anno prossimo avrebbe compiuto 75 anni. Le iniziative per celebrare l’anniversario sono molte.

    La prima fra tutte ad arrivare in porto, è la grande mostra “Rudolf Nureyev, a Life in Dance” che si apre il sei ottobre al de Young Museum di San Francisco e chiuderà il 17 febbraio. Settanta costumi, in arrivo dal francese museo del costume, il Centre National du Costume de Scène che si trova a Moulins.

    Giustacuori decorati con una ricchezza inusitata di materiali, leggere camice dalle maniche sbuffanti, tutù trionfanti di tulle indossati dalla sue partner. Da quei costumi riemerge un pezzo importante di storia della danza. A partire dal giustacuore argentato con ricami azzurri e trapunto di pietre dure disegnato da Nicholas Gerogiadis per il mitico allestimento del “Lago dei cigni” di Vienna del 1964 dove Nureyev danzò con Margot Fonteyn che è stato immortalato in un film e poi in dvd.

    L’amore, molto orientale, di Nureyev per i tessuti dalle trame complesse, sovraccariche di particolari, era testimoniata dagli sgargianti caffettani che indossava nell’intimità della sua casa parigina, dagli scialli che amava gettarsi sulle spalle nei momenti in cui non danzava. Oppure dalla collezione di stoffe conservata nella sua abitazione, come ci dicono i molti servizi fotografici di allora. Non per nulla la prima mostra di costumi proposta dal museo di Moulins nel 2009 era intitolata “Trame di una vita”.

    Ma l’iniziativa californiana si avvarrà anche di una grande quantità di materiali fotografici, video, oggetti che illustrano la vita sempre condotta in primo piano, di un grande artista, ma anche di personaggio mediatico, costantemente sulle prime pagine di giornali e riviste per i suoi atteggiamenti anticonformisti. Da quando nel1961 aParigi decise di non tornare in Unione Sovietica e scelse di vivere in Occidente.

    Sul suo lavoro di coreografo, sulla sua ripresa dei classici sulle scene dei grandi teatri (Opéra di Parigi, Scala di Milano, Covent Garden di Londra) forse è arrivato il momento di una rilettura critica. Ma la ventata di innovazione e la scia di gossip che portava dietro a sé ha reso la danza un’arte popolare. Un destino clamoroso e dal finale tragico spesso accostato a quello di Maria Callas.

    Come si può capire dall’interminabile elenco di iniziative previste per l’anno prossimo nei teatri di mezzo mondo consultabili sul sito della Fondation Rudolf Nureyev /www.noureev.org).

    La mostra californiana si avvale della allestimento di Giuliano Spinelli collaboratore di Enzo Frigerio che con Franca Squarciapino ha spesso contribuito (con scene e costumi) al successo degli allestimenti di Nureyev, da “Bayadera” , appunto, a “Bella Addormentata”.

    Al termine dell’anno di omaggi il museo di Moulins aprirà uno spazio espositivo permanente alla figura di Nureyev. Le cui spoglie mortali riposano, insieme ai molti russi émigré del 900 nel cimitero di Sainte-Geneviève-des-Bois, alla periferia di Parigi. La tomba è uno splendido e multicolore mosaico a forma di tappeto kilim. Disegnato da Ezio Frigerio.

    Fonte.
     
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  2. memmalovedance
     
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    impressionante come persone come lui possano volare via così presto eppure rimangono sempre nella memoria e nel ricorso di tutti...sicuramente dalla mia memoria il nome RUDOLF NUREYEV non verrà mai cancellato♥
    prima
     
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  4. !meravigliosacreatura!
     
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    Purtroppo se ne è andato troppo presto e io, come tanti altri miei coetanei, non abbiamo potuto vederlo ballare :cry:
     
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  5. memmalovedance
     
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    nemmeno io,che sono più piccola di voi e di ciò ho un gran rimorso...
     
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    CITAZIONE (!meravigliosacreatura! @ 22/10/2012, 19:13) 
    Purtroppo se ne è andato troppo presto e io, come tanti altri miei coetanei, non abbiamo potuto vederlo ballare :cry:

    Nureyev è ancora vivo e presente nei suoi balletti. Consiglio di guardare questi documentari, se siete interessati. Dancer Dreams. Soprattutto quello riguardante La Bayadère, balletto a cui fa riferimento anche questo articolo. Sono molto belli! ^_^
     
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  7. !meravigliosacreatura!
     
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    Fracci
    RUDOLF NUREYEV: IL RICORDO DI CARLA FRACCI.

    Il 6 gennaio è ricorso il ventennale della scomparsa del grande Rudolf Nureyev e tante sono le iniziative intraprese per omaggiarlo. A ricordare Rudy anche l’étoile Carla Fracci: “Non mi sembra vero, sono trascorsi 20 lunghissimi anni dalla scomparsa di Rudolf Nureyev. Avevo sentito Rudy pochi giorni prima della sua morte. Un flebile soffio di voce. Non riuscimmo a dirci nulla. Solo silenzi e lacrime. Era un uomo di straordinaria e profonda solitudine, ma un uomo di grandi tenerezze. La sua fuga dalla Russia l’aveva segnato per sempre ed anche qualche amicizia, forse sbagliata”.

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    RUDOLF NUREYEV: IL RICORDO DI ROBERTO BOLLE.

    Anche l’étoile Roberto Bolle ha voluto ricordare Nureyev, colui che tanti anni fa notò in lui quel quid di speciale che oggi viene riconosciuto in tutto il mondo. Questo il ricordo di Bolle: “Era il dicembre del 1990 ed io mi ero fermato in sala, per fare qualche esercizio. Ad un certo punto una porta si apre e compare Rudolf Nureyev, a Milano per rimontare la sua coreografia del balletto di Cajkovskij. Mi chiese di mostrargli cosa sapevo fare, mi sono messo alla sbarra e ho iniziato a fare gli esercizi. Rudolf mi ha fatto qualche correzione e se ne è andato. Ho poi saputo che mi aveva scelto per il ruolo di Tadzio in Morte a Venezia, balletto che avrebbe danzato l’anno successivo a Verona”.
     
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  8. memmalovedance
     
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    CITAZIONE (!meravigliosacreatura! @ 9/1/2013, 11:12) 
    Un flebile soffio di voce. Non riuscimmo a dirci nulla. Solo silenzi e lacrime. Era un uomo di straordinaria e profonda solitudine, ma un uomo di grandi tenerezze.

    oddio...proprio a li doveva succedere :cry:
     
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  9. !meravigliosacreatura!
     
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    Un'altra iniziativa per ricordare il grande ballerino.

    Il Lago dei Cigni torna alla Scala in omaggio a Nureyev


    In omaggio a Nureyev nel ventennale della sua scomparsa La Scala riporta in scena 'Il lago dei cigni' nella versione di cui il grande artista ha curato la coreografia e la regia, rappresentato l'ultima volta tra dicembre 2010 e gennaio 2011, quando l'apertura della stagione del Ballo fu affidata alla bacchetta di Daniel Barenboim.

    Questo omaggio a Nureyev e al suo Lago si svilupperà due diversi momenti, in luglio e ottobre, che vedranno sul palco Paul Connelly. Per tre recite di luglio (17, 18 e 23) sarà protagonista Natalia Osipova, mai vista alla Scala nel ruolo di Odette/Odile, passando poi il testimone ai ballerini di casa, per tutte le recite successive, ma non solo: accanto alla straordinaria artista già acclamata in Don Chisciotte e in Notre-Dame de Paris sarà da subito un nuovo Principe scaligero; un importante debutto attende infatti Claudio Coviello, per la prima volta impegnato nel ruolo di Siegfried.

    Nella recita del 24 luglio, accanto a Eris Nezha sarà invece Petra Conti ad affrontare per la prima volta il ruolo di Odette/Odile. Ad alternarsi nel ruolo di Wolfgang/Rotbarth saranno Mick Zeni (in debutto nelle recite di apertura del 17 e 18) e Antonino Sutera (23 e 24 luglio). Accanto a questi artisti, da segnalare gli interpreti del passo a tre (nelle prime due recite Antonella Albano, Lusymay Di Stefano e Walter Madau, poi Vittoria Valerio, Virna Toppi e Emanuele Cazzato), senza dimenticare i solisti delle danze del terzo atto (ciarda, spagnola, tarantella e mazurka). Tra loro Alessandro Grillo, Mick Zeni, Antonella Albano, Beatrice Carbone, Deborah Gismondi, Stefania Ballone, Massimo Garon, Maurizio Licitra, Riccardo Massimi, Luana Saullo, Adeline Souletie, Federico Fresi, Marco Messina, Lusymay Di Stefano.
     
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  10. memmalovedance
     
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    Che bello...teatri importanti come la Scala fanno bene a organizzare avvenimenti per ricordare la memoria del più grande ballerino di sempre!!
     
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9 replies since 19/10/2012, 22:07   398 views
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